il tempo, dove il pensiero è l’atto del creato, dove ricercar la verità è ritrovar se stessi come conquista d’un tesoro nascosto.(Aaronn)

sabato 4 dicembre 2010

Beni di SALVATORE FARINA

È un triste e dolce invito all’ amicizia, alla fratellanza; un desiderio infinito di pace, un invito
al ritorno rivolto all’ emigrato che è costretto ad andare in una terra straniera perché la sua
Sardegna è povera e non è in grado di permettergli di vivere dignitosamente. Gli anni
passano e la famiglia attende con ansia il ritorno dell’emigrato, ma lui non può tornare
perché la realtà triste della Sardegna non cambia.

T’ amus pregadu, t’ amus aispettadu,
Frade nostru carrale de dolore.
Ogni manzanu, a prima lugh’ e die,
candho s’ asciat a bolu sa calandra
barattasgiola de cantones bellas
pro unu olu, nois amus bramadu
fozas de pramma e rattos de olia,
e balcones cobertos de fiores,
e piseddhos currendhe a profiscione,
e osgios bezzos lùghidos de piantu
sutta sos muros de sos terighinos.
Cantas lunas si sunu cunsumidas
Cantos beranos, cantas gioventuras,
cantos brazzos de rughes,
aispettendhe
su manzanu promissu…E-i sos campos
hana dadu fiores chena ranu
e sunt restados mudos, chena oghes
si no boghes de àes; e-i su sole
hat creschidu fiores de tristura
sura ogni pedriscia ‘e balcone,
die pro die,lagrima pro lagrima:
ammentos de partidos,de fuidos
e de piantos: bramosias de fozas
boladas a sos bentos de s’atùnzus.
No amus mai sessadu ‘e t’ aispettare.
Beni! sa zent hat osgios chena fundhu.
Custa zente famida, custa zente
sidida, custa zente abbandonada,
custa zente piena ‘e disisperu,
hat bisonzu ‘e nottes chena canes
hat bisonzu ‘e dies de suore
hat bisonzu ‘e manzanos de calandra
hat bisonzu e paghe.
Frade,beni.

Vieni - T’abbiamo tanto pregato,
t’abbiamo aspettato,
fratello nostro carnale di dolore.
Ogni mattina, alla prima luce del giorno,
quando si alza alta nel cielo la calandra
barattatrice di belle canzoni
per un volo, noi abbiamo desiderato
una festa con foglie di palma e ramoscelli di olivo,
con finestre sommerse di fiori,
con fanciulli che corrono a frotte con fiori in mano,
con occhi vecchi umidi di pianto
all’ombra delle anguste viuzze.
Quante lune si sono consumate,
quante primavere, quante giovinezze,
quanti bracci di croci,aspettando
il giorno promesso... E i campi
hanno dato fiori senza semi,
e sono rimasti silenziosi, senza altre voci
che voci di uccelli; e il sole
ha fatto crescere fiori di tristezza
sui davanzali delle finestre,
giorno per giorno, lacrima per lacrima:
ricordi di gente partita, di gente braccata,
di morti:desideri di foglie
portate via dai venti dell’autunno.
Non abbiamo mai smesso di aspettarti.
Vieni! La gente ha occhi senza fondo.
Questa gente affamata,
questa gente assettata, questa gente abbandonata,
questa gente disperata,
ha bisogno di notti senza cani,
ha bisogno di giorni di sudore,
ha bisogno di mattini di calandra,
ha bisogno di pace. Fratello, vieni!

7 commenti:

  1. Coincidenza?! Ero sulla mia bacheca e ho visto il tuo post. entro e leggo. Mi commuovo, mentre leggo parole in sardo, che io, nonostante sarda non ho mai scritto nei miei blog. e allora mi ritorna la nostalgia dei discorsi dei nonni con i miei genitori, che tra loro parlavano in sardo, e noi, restavamo meravigliate per le parole così strane per noi nuove che faccevano parte di un lessico antico.
    Allora ti saluto a modo nostro.
    A si biri mellus et i salude, sempere!
    Deus ti aggiudidi

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  2. ciao Lilly, ho voluto aprire questo blog, per tutti sardi e non, ma sono felice di trovare una sarda che mi segue. Ero da molto che non scrivevo, il tempo, la famiglia, e il lavoro, mi ha tenuta lontana. finalmente oggi é sabato, e sono sola e stavo leggendo un libro di poesie sarde. questa mi é piaciuta molto perché seguiva il filone dell'emigrante. Grazie per l'augurio
    Ti rispondo a modo mio
    Deu cherzada

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  3. Ciao, sono tornata a trovarti. Conosci "Su prantu de una mamma" di Franco Madau? Canzone intensa sul tema emigrazione...

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  4. Ciao Luisa,
    che piacere rileggerti. Spero che stia bene.
    No, la canzone non la conosco, m ora che me l'hai menzionata, vado a sentirla. Poi ti dirò.
    Grazie, passa una buona notte

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  5. Si sto bene, grazie :) ascoltala, è meravigliosa...

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  6. Buongiorno Luisa, si l'ho ascoltata e mi é piaciuta. Ora devo scappare,
    alla prossima

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